Ben sappiamo come ad iniziare dagli ultimi anni del XV secolo sia venuta a diffondersi in Italia la moda di elaborare (prima nelle parti periferiche ed accessorie delle opere d’arte‚ e poi in porzioni sempre più vaste della decorazione) suggestioni pittoriche tratte dall'osservazione degli affreschi di epoca romana che allora venivano riportati alla luce nell'Urbe e che, copiati nei taccuini di artisti d‘ogni genere (pittori scultori, orafi.‚ architetti), finirono per determinare la nascita di una vera e propria moda.‚ all'osservanza della quale ben pochi si sottrassero.
Nella prima fase della sua apprezzabile diffusione è poi evidente come questo genere decorativo appaia sulle maioliche di Montelupo in relazione alle suggestioni formali sviluppate
anche in altri centri di fabbrica, che sembrano soprattutto rappresentati da Siena, Faenza, Gubbio e Casteldurante, ma anche come le prime “grottesche” montelupine denotino caratteri
propri e sufficientemente riconoscibili.
Nonostante si tratti di un’imposizione che attiene più agli aspetti tecnici che ai contenuti della tipologia decorativa‚ si ritiene utile suddividere il genere 33 in alcuni raggruppamenti che ne
identificano sostanzialmente il modo di eseguire lo sfondo, sul quale vengono a campeggiare i decori.
In tal modo si distinguono una “grottesca” su fondo bleu (gruppo 33.1), una su fondo rosso, giallo e bleu (gruppo 33.2)7 una priva di sfondo (33.3)„ e un'altra con campitura in arancio (33.4).