L’eredità del tardo figurato seicentesco la si percepisce ancora nella produzione montelupina del XVIII secolo in alcune maioliche ove sono rappresentati personaggi legati alla Vita locale (in una di queste troviamo, ad esempio “il signor Giovanni Ariani”, debitamente identificato da una scritta), o santi particolarmente venerati in quel periodo, come Santa Margherita da Cortona.
Un documento di non poco interesse appartenente a questo genere presenta poi nel suo decoro la figura di un Arlecchino tratto direttamente dalla Commedia dell’Arte, come si nota sia dall’ abbigliamento —si veda la maschera, il copricapo e l’abito a centone di stoffe multicolori — sia dalla posa nella quale si atteggia, visto che la figura sembra brandire un bastone, facendosi nel contempo lume con una lucerna. Non è da meravigliarsi se i vasai di Montelupo si mostrano attratti da tali soggetti, dato che nella cittadina valdarnese esisteva da tempo un teatro, gestito dall’Accademia dei Risorti, ove si tenevano rappresentazioni popolari di ogni genere.
Sotto il profilo figurativo, si noti come la realizzazione rispetti ancora i canoni propri dell’ultima fase del tardo figurato locale, che prevedevano il posizionamento a gambe divaricate e le braccia in posizione aperta; è anche rimarchevole la presenza di lettere che personalizzano questi manufatti e ne indicano nel contempo la probabile destinazione ad una committenza montelupina.
Forms
tin glaze
painted
Period description
E' databile tra gli anni 50 e gli anni 80 del XVIII secolo circa.