Show Type

Fornaciari Ba 2.2.2 T3

Maiolica di Montelupo

Distinctive Features
I tipi Ba 2.2 sono recipienti aperti, di piccole, medie e grandi dimensioni, con breve tesa, corpo emisferico con cavità larga e non troppo profonda, piede a disco o a ventosa. In totale il nostro campione comprende novantasei individui. Il valore di R oscilla tra 1,14 e 1,35. I tipi Ba 2.2.2 sono recipienti con tesa piana o leggermente confluente sono documentati da quaranta esemplari. Trovano corrispondenza con quelli Ba 2.2.1 per quanto riguarda rapporti dimensionali e forma della cavità al punto che potrebbero essere considerati una variante dei precedenti, si è tuttavia preferito mantenere questa distinzione per sottolineare il dimorfismo della tesa. I tipi T3 sono recipienti con profondità meno accentuata dei precedenti ma con dimensioni mediamente maggiori, hanno diametro massimo compreso tra 20 e 28 cm, per un valore di “i” di circa +11. I generi decorativi attestati sono: 45.3.3, 53 nelle varianti estenuate della fascia con ovali e rombi e dei nastri, 54.1, 54.2, 62.2.2.
Period Text
I tipi Ba 2.2 sono caratteristici della seconda metà del XVI secolo e dei primi due decenni del XVII. Per i pezzi Ba 2.2.2 decorati in solo blue col motivo del nodo orientale, realizzato al centro del cavetto, e una sequenza di puntini entro doppia cerchiatura sulla tesa (gen. 43 estenuato) è stata proposta, su base stilistica, una datazione alla seconda metà avanzata del XVI secolo, che però potrebbe essere anticipata almeno alla metà del ’500 sulla base del confronto con la decorazione di un manufatto dal Pozzo dei Lavatoi e di altri manufatti Ba 1.1 T1 provenienti sempre dai recuperi dei Viali di Circonvallazione di Firenze. I motivi decorativi più comuni sui tipi Ba 2.2 sono comunque quelli tipici del ’500 avanzato e degli inizi del ’600, in particolare il decoro “a spirali arancio” (gen. 54) è il più diffuso in assoluto, quindi si riscontrano di frequente “il compendiario della famiglia bleu” nella versione “a paesi” (45.3.3), il “nodo orientale evoluto” (gen. 56) e le diverse versioni delle “estenuazioni dei motivi rinascimentali” (gen. 53). Più scarsamente attestati i decori alla “foglia bleu” (gen. 58), alla “foglia con frutta policroma” (gen. 59), e del “figurato con fascia arancio” (gen. 63). Un manufatto Ba 2.2.1 T4, di grandi dimensioni, presenta una decorazione in figurato tardo (gen. 68.1) della f1ne del ’500 o dei primi del ’600. Infine un reperto rinvenuto a Pisa, già facente parte della collezione Tongiorgi, è decorato alla “foglia verde” (gen. 70. Questo genere decorativo, la cui più antica attestazione è documentata proprio a Pisa grazie a un pezzo datato 1627, risulta piuttosto longevo, arrivando con gli esiti più maturi fino alla seconda metà del XVIII secolo. Sulla base dei contesti di rinvenimento è possibile confermare grossomodo le cronologie dettate dall’analisi degli apparati decorativi. Tra i materiali rinvenuti negli scavi del convento romano della Trinità dei Monti, da depositi formatisi poco oltre la metà del XVI secolo, sono attestate dieci forme Ba 2.2 e vi si distinguono oltre ai più comuni manufatti Ba 2.2.1 T1-T4 e Ba 2.2.2 T1-T5, tre reperti Ba 2.2.3 T2. Dai depositi della loggia del convento agostiniano di Pietrasanta (PS SAT e PS SAB), la cui costruzione è terminata nel 1579, provengono alcuni esemplari Ba 2.2.1 T5 e un reperto Ba 2.2.3 T1. Un manufatto Ba 2.2.1 T1 è stato rinvenuto nei riempimenti delle volte al primo piano nord dell’ala di ponente degli Uffizi, la cui costruzione è completata entro il 1580. Da un castello provenzale della Valle dell’Huveaune, distrutto nel corso della seconda metà del ’500, provengono due esemplari Ba 2.2.1 T5 e T4. A Lucca, nello scarico del convento di Santa Giustina, chiuso entro gli anni 1560—70, è stato rinvenuto un esemplare Ba 2.2.2 T3. Reperti Ba 2.2.1 T2 facevano parte della Fase III (vano B, settore 3) degli scavi nel Palazzo Pretorio di Prato, datata genericamente al corso del XVI secolo ma che, sulla base dei materiali presentati nel catalogo, può essere ragionevolmente riferita alla seconda metà del secolo. I ricchi rinvenimenti romani dalle stratigrafie della Crypta Balbi documentano, in depositi tardo cinquecenteschi (CB VII, US 1001) e primo seicenteschi (CB V, US 1014), pressoché tutti i tipi Ba 2.2 ad esclusione delle forme con tesa defluente Ba 2.2.3 che, proprio sulla base dei rinvenimenti del convento romano della Trinità dei Monti (Roma CT) e del convento agostiniano di Pietrasanta (PS SAT4) potrebbero risultare tipici del periodo 1550—1580, sebbene la scarsità dei nostri dati non fornisca al momento alcuna certezza in tal senso. Più arduo sembra comunque trovare conferme precise per contesti che segnalino la cronologia più avanzata nella produzione ed uso dei tipi Ba 2.2. Un aiuto in questa direzione proviene dalla recente pubblicazione dei materiali rinvenuti nel centro storico della città di Barcellona. Tra i materiali editi abbiamo tipi Ba 2.2.1 T1, Ba 2.2.1 T4 e Ba 2.2.2 T3 appartenenti a contesti datati agli inizi del XVII secolo o comunque genericamente ai primi decenni del ’600.
Origin Text
Montelupo Fiorentino
Date Min
1551
Date Max
1610
Occurs Text
E' attestata a Firenze, Lucca, Pietrasanta, Roma, Savona, Catalogna.
Primary Function
Food Preparation & Consumption
Forms
dish
Decorations
Genere 53_4. Estenuazione ovali e rombi.
Genere 54. Spirali arancio
Genere 53_1. Estenuazione della palmetta persiana
Genere 53_2. Estenuazione fascia con ovali.
Genere 53_3. Estenuazione nastri spezzati
Genere 45. Compendiario della "famiglia bleu"
Genere 62. Compendiario a "settori"
image
Fornaciari A. 2016, La sostanza delle Forme: morfologia e cronotpilogia della Maiolica di Montelupo Fiorentino. Firenze: Insegna del Giglio

Equivalences defined in Fornaciari Ba 2.2.2 T3

No direct equivalences

Equivalences defined in other types

No indirect equivalences