Si tratta proprio della “foglia” veneziana e non magari di quella ligure, ci pari lo mostri con sufficiente chiarezza l'ampia presenza nel decoro montelupino di frutta, grappoli d'uva — ma anche frutti rotondi, simili alla mela ed alla pera, la cui turgidezza viene suggerita da sovradipinture — che più vicino degli altri ci sembrano corrispondere agli stilemi dei pittori della Serenissima. È anzi probabilmente a seguito del successo che arride in Montelupo a questo genere decorativo che verrà ad approfondirsi anche l'influenza di altri decori, di certo meno “impressionanti” di questo — quali il contorno estremamente stilizzato del genere veneto “alla porcellana” — sulla coeva produzione valdarnese.
La "foglia" conoscerà qui un successo davvero straordinario sin dalla metà circa del Cinquecento — la prima documentazione del suo impiego locale risale alla fine degli anni '40
di quel secolo — ma la sua vita si protrarrà assai a lungo nelle botteghe Montelupine, forse anche per le suggestioni che nel corso del XVII secolo i ceramisti locali potranno derivare dalle versioni liguri, allora massicciamente introdotte in Toscana tanto da giungere sino alle soglie del Settecento. Durante questo lungo percorso la “foglia” verrà a modificare le caratteristiche primordiali, sino a trasformare persino il suo cromatismo, ma ciò non le impedirà di svolgere la funzione di decoro più diffuso sulla maiolica “di pregio” (in specie su quella a destinazione farmaceutica), che ancora si produceva nel centro ceramico valdarnese.
Esistono due sottogeneri del decoro di Foglia Blue: G.58.1 - G.58.2
Forms
tin glaze
painted
Period description
Metà circa del Cinquecento. La prima documentazione del suo impiego locale risale alla fine degli anni '40 di quel secolo.