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Genere 65. Raffaellesca

Definition
Il genere Raffaellesca si diffonde nella maiolica montelupina nei primi lustri del XVII secolo. Questo genere è detto "raffaellesca", la cui definizione come tipologia locale presenta qualche difficoltà d'inquadramento, sia per il fatto che una produzione consimile dovette caratterizzare anche la fabbrica di maioliche aperta in Pisa, sia perché essa si avvicina non di poco ai modi della tarda raffaellesca urbinate e derutese. La cronologia produttiva della manifattura pisana e, soprattutto, il ruolo che in essa svolsero le lavorazioni fittili rispetto a quelle vetrarie, che nei documenti si mostrano di gran lunga prevalenti, attendono però tuttora una definizione più approfondita. Il Sisti non avrebbe qui avviato un’attività ceramica prima della fine del 1593 o dei primi mesi dell’anno successiva protraendola poi (anche in Firenze?) fino ad una data che purtroppo ci è ignara. La produzione che risale alla data del 1591, data che a nostro avviso si avvicina significativamente al famoso donativo concesso da Ferdinando l ai vasai di Montelupo ad effetto che gli impieghino in tanti vasellami di Montelupo per sostentamento di quelle famiglie, e ad essi liquidato sub 1592, si caratterizza per la presenza sul lato a vista dello stemma granducale, con l'arma partita Medici-Lorena. La produzione raffaellesca montelupina deriva dalla pittura parietale il gusto per la realizzazione di figure di ampie proporzioni, che risultano assai varie sotto il profilo tematico nonché liberamente accostate a quelle più minute, tipiche del canone ceramistico. Dall‘antico “compendiario” veneziano “a foglie” e "girali vegetali” questi ceramisti trassero poi con tutta probabilità l'idea di popolare lo sviluppo pseudofigurativo della “raffaellesca” di animaletti svolazzanti: una sorta di insetti dalle lunghe ali o dal caratteristico corpo scuro, che talora lascia intravedere — spesso stilizzato in una sorta di cerchietto- il profilo delle zampe. Ciò non toglie che tutte le altre componenti delle decorazioni (le “arpie”, le erme, i geni che sorreggono lunghe faci ardenti, i tendaggi “diamanti” penduli, le “gemme” campite in nero di manganese, etc.) appartengano alla più tipica espressione formale della “raffaellesca” urbinate, così come il cromatismo, nel quale si esaltano i toni gialli ed arancio, e la stessa struttura formale nella quale si inserisce la decorazione, con gli spazi scompartiti dalle classiche linee gialle, sovente segmentate di ferraccia. Della raffaellesca esistono diversi sottogruppi: Gruppo 65.1, Gruppo 65.2, Gruppo 65.3.
Forms
painted
tin glaze
Period description
Il genere Raffaellesca si diffonde nella maiolica montelupina nei primi lustri del XVII secolo.
Date Min
1591
Date Max
1630
Related types
Fornaciari Ab 2.3
Fornaciari Ca 3.3 T2
Fornaciari Ac 2.1.2
Fornaciari Ca 4.2 T3
Fornaciari Cc 1.2
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